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La camicia

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Quello della camicia è un universo all’apparenza immobile. Ma se ci fermiamo ad osservarlo bene, ci rendiamo conto che non è proprio così. La forma della camicia, non si può negare, è la stessa da decenni e spesso è questo che trae in inganno. La realtà è che, al pari della moda e delle tendenze, la camicia cambia, si evolve. E’ viva. Si passa con disinvoltura dai colli piccoli a quelli grandi, per poi fare grandi capriole e tornare alle vecchie tendenze.
Una volta prevale il modello aderente e un’altra quello un po’ più comodo. Spesso le richieste si mescolano e il confine non risulta netto, perché la stessa persona può indossare, indifferentemente, l’una o l’altra con molta disinvoltura, sentendosi sempre a proprio agio.
E’ innegabile. Se guardiamo una camicia vediamo dei pezzi di tessuto cuciti insieme e ogni camicia sembra uguale all’altra.

Sembra, perché la realtà è diversa.

Quando, nel 2009, ho partecipato insieme ad altri 29 camiciai, ad una mostra a Roma, nella galleria Moncada a via Margutta, l’organizzatore, Pascal Gautrand, che è stato il primo borsista per la moda all’Accademia di Francia, ci chiese di realizzare una camicia sulla base di un modello di Zara, quindi della grande distribuzione.
E’ stato in quell’occasione che mi sono veramente reso conto di quanto fosse bello e dinamico il mondo della camicia. C’erano praticamente 30 camicie differenti e, per ognuna, era evidente la mano dell’artigiano che l’aveva confezionata. Ancora me lo ricordo. Sembravo un bambino al luna park. Guardavo tutto con gli occhi spalancati. Cercavo i particolari, le cuciture, i punti nascosti. Volevo capire, rubare con gli occhi, stupirmi. E ci sono riuscito. Ogni tanto mi riguardo le foto della mostra e mi viene da sorridere. Tutte camicie diverse. Simili ma veramente diverse. Cuciture, asole, particolari, consistenza del collo e dei polsi.
E la cosa bella è che nessuna di quelle camicie era migliore delle altre. E nessuno mi convincerà mai del contrario.
In quello consiste la dinamicità delle camicie.

Ognuno di noi ha il suo stile nel realizzarla e nell’indossarla. Ed è proprio questo che rende ogni camicia sempre diversa.

Io mi diverto ad aggiungere, togliere o modificare particolari. Ogni volta che ci metto le mani esce qualcosa di diverso, non più bello o più brutto. Semplicemente diverso. Non seguo le tendenze perché non le ritengo importanti. Ognuno di noi fa moda ogni giorno.
Indossiamo le cose che ci fanno stare bene e a nostro agio in tutte le occasioni. Propongo colli piccoli o grandi, bassi e alti, morbidi o rigidi.
Personalmente mi piacciono molto le camicie con i bottoncini sulle punte del collo. Quando le indosso mi sento a posto.
Qualche tempo fa ho realizzato camicie con un collo che ho chiamato “Button side”. Collo piccolo, morbido come i button down, ma con il bottoncino messo sul lato della vela e non sulla punta. Mi fa impazzire. Lo trovo bello, comodo e funzionale.

Quest’anno ho realizzato diversi campioni con quel modello di collo. Con 1 o 2 bottoni sul cinturino. Tanto è uguale, perché mettere la cravatta risulta abbastanza complicato. Ma si può fare.

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